«Attacco fascista ai nostri manifesti per le europee»

da l'Adige del 27 maggio 2009

Ci risiamo. Mancano pochi giorni a una nuova competizione elettorale (sabato 6 e domenica 7 giugno si vota per le Europee) ed è di nuovo guerra fra i partiti per i manifesti pubblicitari. Da qualche giorno a Trento ignoti hanno coperto con la scritta «Meglio fascisti che froci» parte della propaganda delle liste di sinistra: «Sinistra e libertà», Rifondazione comunista e pure il Partito democratico. Il riferimento, probabilmente, va all'organizzazione di «Universinversi», la seconda edizione del «festival lesbico/ gay/ bisex/ trans/ queer» che si è tenuto nei giorni scorsi a Trento con il sostegno della sinistra trentina. È un nuovo episodio di intolleranza dopo l'aggressione a una militante gay di Rifondazione nella sede del partito da parte di due persone rimaste ignote che l'avevano spintonata urlandole «lesbica». Ne era seguita una manifestazione pubblica organizzata in centro a Trento contro il razzismo e l'omofobia. Ora i manifesti tappezzati con la scritta «fascista», un lavoro «meticoloso», evidentemente compiuto da militanti dell'estrema destra, che viene stigmatizzato da esponenti di sinistra, in primis dal candidato Emilio Arisi, il primario in lizza con «Sinistra e libertà»: «Quel "Meglio fascisti che froci" incollato alla benemeglio sui manifesti da qualche incivile con velleità politiche - scrive in una nota -, si commenterebbe da solo se non rientrasse in tutta una serie di aggressioni nei confronti del "diverso" che hanno interessato in questi giorni la città di Trento. E non a caso le provocazioni si rivolgono verso le formazioni della sinistra che più si dimostrano sensibili a temi quali la tolleranza, la laicità, l'uguaglianza ed i diritti». «Noi - prosegue Arisi - non abbiamo paura, ma non riteniamo nemmeno opportuna un'escalation del confronto politico che sfoci nella violenza. Non è il metodo di confronto politico che abbiamo scelto, ma oggi ad una più attenta vigilanza delle forze dell'ordine è necessario affiancare un nuovo "fronte democratico" per fare uscire il nostro Paese dall'attuale emergenza che proprio sul piano democratico lo investe». Prendono posizione anche Rifondazione, Comunisti Italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti che parlano di «un ulteriore attacco di stampo fascista non solo contro la nostra lista, ma contro tutta la società civile e le regole democratiche di svolgimento della campagna elettorale». «La scritta "meglio fascisti che froci" - si prosegue - dimostra disprezzo di stampo omofobo e sessista e totale mancanza di rispetto nei confronti dello svolgimento democratico della campagna elettorale». I partiti denunciano «la bassezza morale e il carattere profondamente violento degli attacchi, figlio di totale mancanza di contenuti politici e di una cultura che celebra l'intolleranza come unico strumento d'azione. In secondo luogo si vuole invitare tutta la comunità trentina a riflettere sullo scarso valore che tali ignoti individui attribuiscono ai principi costituzionali di uguaglianza, dimostrando la piena incapacità di svolgere la loro attività politica entro una cornice democratica».

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