Arisi: «Senza conoscenza non c'è libertà»

da l'Adige del 27 maggio 2009

Il candidato alle prossime elezioni europee per la lista Sinistra e Libertà, Emilio Arisi (nella foto), incontrando gli elettori, ha espresso i diritti per i quali si batterà se venisse eletto. Il diritto alla conoscenza «è sotto attacco perché, da una parte si impedisce alle nuove generazioni un'adeguata istruzione, dall'altra si offrono su un piatto d'argento ai Paesi stranieri cervelli italiani di assoluto valore». Per Arisi «senza conoscenza non c'è libertà». Il diritto al lavoro «deve basarsi su un lavoro vero che dia dignità al lavoratore ed eviti facili ricatti anche da parte della criminalità». Quindi «bisogna garantire un'occupazione ai nostri giovani e garantire il diritto di non morire sul lavoro visto che in Italia ogni giorno muoiono, per questo, tre persone». Inoltre Arisi ha fatto notare come «il 50% delle donne, dopo la nascita di un figlio, non lavorano». Questo «perché non ci sono servizi adeguati che aiutino la donna». Inoltre «il 60% delle donne guadagna meno degli uomini». Il diritto alla salute è il cavallo di battaglia di Arisi che è il direttore dell'Unità operativa di ostetricia e ginecologia del Santa Chiara di Trento. «Le donne devono essere libere di decidere per il proprio corpo». Per il candidato «molti di coloro che ora criticano l'aborto vogliono dimenticare cosa accadeva quando questa legge non c'era, quando c'erano donne che morivano per il fil di ferro nell'utero». Arisi ha poi difeso la contraccezione del giorno dopo ed il preservativo «che è l'unico modo per evitare la trasmissione di malattie come l'Aids» criticando invece la legge 40 sulla fecondazione assistita «che obbliga ad impiantare tre embrioni e così la persona giovane partorisce tre gemelli e quella più anziana non partorisce». A.M.

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